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09/12/2013
L’Abruzzo del vino prosegue la sua corsa
Continua il trend positivo della nostra regione nel settore vitivinicolo. L'Abruzzo si conferma, infatti, la settima regione per la produzione di nettare di Bacco in Italia grazie anche a una superficie vitata che raggiunge i 32.845 ettari. Chieti è la provincia con la più ampia area coltivata, 25.210 ettari, e la maggior produzione di vino con 1.960.500 ettolitri. Queste sono le risultanze dell'analisi della viticoltura abruzzese realizzata in occasione del Convegno espositivo Viticoltura Enologia in programma a Padova il prossimo 12 dicembre.
La viticoltura abruzzese presenta una composizione equilibrata con metà superficie dedita a coltivazione Doc. A livello di produzione, questo dato si traduce con 43,7% di vini Doc, 42,7% comuni e 10,5 IGT. La regione è storicamente vocata alla produzione di vini rossi e, nonostante la maggiore crescita nell'ultimo anno di vini bianchi (+9% vs +5%), i rossi con 1,485,000 di ettolitri rappresentano il 60% del totale. La principale Doc della regione è il Montepulciano, rappresenta il 75% della produzione Doc e una delle principali denominazioni italiane. Il secondo vino a denominazione della regione è il Trebbiano d'Abruzzo con il 18% mentre al terzo posto si piazza il Cerasuolo d'Abruzzo con il 5%.

Gli altri 6 vini Doc della regione valgono appena il 2% della produzione, quantità veramente esigua. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, Chieti raccoglie la maggior parte della produzione di vini di qualità con 12000 ettari, Pescara e Teramo con 2.000 a testa completano il quadro. Dal punto di vista delle imprese, il settore vinicolo abruzzese ha visto una netta riduzione delle aziende sul territorio che, secondo le stime Istat, nel periodo 2000/2010 sono passate da 34.063 a 18.675 con una superficie vitata a disposizione per singola azienda che però aumenta da 1,0 a 1,6 ettari, in linea con la media nazionale.