Giovani, un futuro con i piedi per terra.
Dalle città alla campagna. Un'inversione di tendenza che coinvolge la nuova generazione dei trentenni, alle prese con le instabilità del mondo occupazionale. Un settore che tiene in questo momento di crisi è quello agricolo, e in questo scenario si colloca la proposta avanzata al Governo, il 17 maggio a Roma, dalla prima assemblea dei giovani della Coldiretti. La richiesta è di affidare le terre demaniali inutilizzate ai giovani per 20 anni, con lo stesso meccanismo usato per le spiagge nel decreto Sviluppo. «In particolare - spiega Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Abruzzo - i terreni potrebbero essere recuperati per una coltivazione estensiva e per aumentare le dimensioni delle piccole imprese agricole italiane. È un modo per sostenere i giovani e favorire l'ulteriore sviluppo di un settore, già in espansione». C’è interesse da parte del ministero dell'agricoltura, ma per concretizzare la proposta i tempi non saranno brevi perché ogni regione dovrà fare una stima precisa degli ettari recuperabili. «La disoccupazione è una realtà - aggiunge Ciampoli - ma visto che negli uffici pubblici le prospettive sono quelle che sono, tanto vale buttarsi nell’agroalimentare. Puntare sulla filiera corta e quindi sulla vendita diretta è un modo per superare le difficoltà che la vita all'aria aperta comporta». Molti sono gli aspetti da tenere in considerazione in questo percorso, come ad esempio gli elevati costi del settore agricolo, che non reggono la concorrenza con i prezzi del mercato. «C'è da lavorare su questo – conclude Ciampoli -. Il consumatore medio deve essere educato per imparare a distinguere il prodotto di qualità su cui puntano le piccole aziende agricole, numerose in Abruzzo, da quello più economico dei grandi marchi, posizionato sugli scaffali di tutti gli ipermercati». Un’iniziativa sicuramente intelligente per indirizzare energie nuove verso un comparto che sta tornando prepotentemente alla ribalta.